Siamo una micro azienda, con un vigneto eroico (riconosciuto CERVIM) coronato da un uliveto di alberi secolari. Apparteniamo alla categoria dei resilienti che inseguono obiettivi a volte molto difficili. La coltivazione delle nostre uve è completamente manuale, su pendii molto scoscesi, tra gradini e terrazze. La cura è maniacale, pur se amiamo lasciare che la Natura sia la vera Regina dei nostri luoghi. La assecondiamo. Sempre. E ne custodiamo i segreti. L’Artigianalità rimane il nostro Imperativo categorico. Il vigneto sorge tra i boschi, a 520 mt. Coltiviamo Nerello mascalese e Cappuccio, appena due ettari. Per noi ‘piccolo’ significa Bellezza. Facciamo parte del territorio della Sila, che è Patrimonio dell’Unesco. Contempliamo solo la Qualità e il nostro progetto è nato inseguendo unicamente questo assunto. L’intero ciclo della produzione è seguito dall’enologo Emiliano Falsini e dall’agronomo Stefano Dini. Sin da subito i vini hanno avuto riconoscimenti di eccellenza nelle varie guide del settore sia nazionali che estere, tra cui tre bicchieri del Gambero Rosso, 5 grappoli Bibenda, Gold Award Winehunter, James Suckling e Ian d’Agata e non per ultimo Eleuteria 2019 è ‘Vino Raro’ nella nuova ‘Guida Vini Rari’ del Gambero Rosso. Abbiamo legato profondamente il nostro vino al territorio anche da un punto di vista culturale. Sulle etichette c’è una miniatura dell’Abate Gioacchino, nato all’epoca in ‘questo feudo’. Ogni anno, su quella di Eleuteria, il nostro cru, inseriamo una frase latina che vuole essere un messaggio di condivisione della nostra filosofia di vita. D’altronde, noi calabresi siamo l’evoluzione di quel mondo stupendo che fu la Magna Grecia. La scelta dei vitigni, se ad un primo acchito, può apparire un ‘copiare’ dai più famosi mascalesi dell’Etna, in realtà è solo un riappropiarsi di un nostro vitigno autoctono che ha visto la luce delle prime coltivazioni proprio nel nord della Calabria. D’altra parte, il nostro progetto, approfonditamente e professionalmente studiato, ci ha dato ragione: le nostre uve crescono in un habitat a loro congeniale; le forti escursioni termiche, il terreno franco, i freddi venti della Sila che si incanalano in questa sorta di canyon naturali e che di inverno imbiancano di neve i vigneti. Una Natura benefica che ci ha premiato per la Passione e l’Amore che profondiamo verso la vite.